Menu principale:
Di questo ospedale, nel Web, ho trovato solo il link di Wikipedia che, ci tengo a sottolineare, non dà garanzie sulla validità dei contenuti
Il progetto è ospitato dalla Wikimedia Foundation, che non può essere ritenuta responsabile di eventuali errori contenuti nel sito.
Ogni contributore è responsabile dei propri inserimenti.
Il lavoro che, in questo momento, sto facendo è quello di contattare sia le Amministrazioni locali sia le strutture sanitarie ad essi afferenti nella speranza di trovare, soprattutto, l’aiuto di qualche Amministratore che, come ho avuto modo di verificare, prenda a cuore questo progetto che, ad oggi, non ha eguali.
Naturalmente se chi legge ha notizie e/o contatti da suggerire non esiti ad inviarne comunicazione alla email :
ospedaliditalia@gmail.com
Ogni concreto aiuto ricevuto verrà poi riportato nella scheda di presentazione
https://it.wikipedia.org/wiki/Ex_ospedale_psichiatrico_di_Vercelli
A Vercelli un manicomio esisteva già nel XIX secolo. Alla fine del 1874 era uno dei quattro manicomi pubblici del Piemonte, ed ospitava 149 pazienti. Il nuovo complesso architettonico fu progettato dall'ing. Luigi Martina e realizzato su terreni appositamente acquisiti.
L'ospedale venne completato nel 1937; si trattava di uno degli ospedali psichiatrici più grandi d'Italia, esteso su una superficie di 28 ettari. Era servito da una apposita stazione della Tranvia Vercelli-
Il complesso comprende 20 padiglioni. Gli edifici sono sostanzialmente tutti uguali e allineati. Al centro sorge una piccola chiesa, con ancora qualche affresco ormai rovinato. Il padiglione "Carlo Forlanini" si trova nella zona occidentale e vi sono gli alloggi dei pazienti, dove (quelli con problemi più gravi) venivano chiusi in locali molto piccoli, e anche i sotterranei dove pare si svolgesse la cura tramite elettroshock. Gli altri reparti erano perlopiù adibiti alla riabilitazione dei pazienti (anche con metodi sperimentali, alcuni oggi giudicati disumani) e vi erano un auditorium (e teatro), una palestra, un'area per bambini e un'area di accoglienza dei familiari dei pazienti. All'interno di questi padiglioni vi sono ancora schede (di entrata, uscita e di morte dei pazienti), giornali, apparecchiature elettroniche (computer e televisioni), piatti, altri oggetti domestici e libri di psichiatria. Solo un reparto è occupato attualmente da uffici dell'A.R.P.A.
Altra fonte: Giuseppe Castelli, Gli ospedali d'Italia, Milano : Medici Domus, 1941 pag 130